martedì 19 aprile 2011

Un sogno troppo fragile per un mondo troppo falso.

Io avevo un sogno, e all'epoca avrei fatto qualsiasi cosa per realizzarlo. Qualsiasi cosa.
Rileggendo queste prime due frasi, mi fa sentire vecchia. E invece ho solo 2O anni, e la "epoca" dei fatti risale soltanto a 2 massimo 3 anni fa. Avevo un sogno, semmai irrealizzabile, ma ci credevo fermamente: la pallavolo. 
Io alla pallavolo ho dedicato tutta la mia infanzia, la mia adolescenza; ho fatto tanti sacrifici, mi sono trovata davanti degli ostacoli e li ho superati per amore di uno sport che mi riscaldava cuore, anima e corpo; dopo sei estenuanti ore passate sui banchi di scuola e lunghi pomeriggi di studio - che tanto lunghi non erano, visto che ci si riduceva a studiare fino dopo la mezzanotte - l'unica cosa che aspettavo con tutto il mio cuore era andare ad allenamento. Toccare quel pallone, buttarmi per prenderlo, tornare a casa con mille lividi e mostrarli con orgoglio perché, quando ami questo sport e ti butti per prendere quel pallone a bande colorate, sei felice. Questa era, per me, la pallavolo.
Mi viene male pensare che penso e scrivo al passato. Può un sogno frantumarsi in così poco tempo? Perché, tutto d'un tratto, la gioia che provavo in palestra si è trasformata in disgusto e ribrezzo? Non mi sono impegnata a fondo per realizzare il mio sogno forse. No, questo lo escludo! La realtà è un'altra: non è la pallavolo che mi disgusta, è il mondo che la circonda che mi dà la nausea. Pensavo che quel mondo a cui volevo appartenere si salvasse da falsità, favoritismi, doppio-giochisti e tante altre malignità. Pensavo che Mila fosse solo il personaggio di un cartone animato, anche se credevo nel lieto fine. E invece eccomi qui, a scrivere di un sogno che è stato distrutto in 1OOO pezzi da poche persone, se non una alla quale avevamo dato tanto fiducia, e che alla fine dei fatti s'è dimostrata per quello che è. L'infrangersi di un sogno può far male tanto da non lasciarti respirare, ma se si aggiunge la delusione e l'amarezza di aver creduto alle promesse non mantenute e di aver subito una tale umiliazione da parte di quella persona, penso e posso confermare che è la peggior ferita che possa essere inferta ad un essere umano. Non riesco a capacitarmi di come le persone possano essere tanto ignobili, false e maligne nei confronti di chi è sempre stato loro accanto anche in momenti di difficoltà. Io non riesco a vedere il male dentro una persona, ma a quanto pare da qualche parte dovrà pure esserci...
Mi sono sentita dire che sono io quella cambiata, che sono io quella nel torto. Beh, forse non ha tutti i torti Mr.Doppio-Giochista: ho sbagliato sogno. Non è quello giusto. Per fortuna che io di sogni ne ho ancora tanti nel cassetto, e molto più belli.

Anche se la situazione è leggermente diversa, cito una battuta del film della Disney "Rapunzel":

‎"Ma se niente di quello che ho sognato si avverasse?"
"Si avvererà."
"E se anche fosse? Che cosa farò poi?"
"Beh, è la parte più bela direi: ti cercherai
un nuovo sogno."

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